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IMU 2024, verso la scadenza dell’acconto. Quando si paga la prima rata

IMU 2024: a giugno la scadenza dell’acconto. Quando si paga? Tempi e regole sulla prima rata della tassa sulla casa

È in arrivo la scadenza dell’IMU 2024.

Nel mese di giugno i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale dovranno pagare la prima rata dell’IMU, la principale imposta sulla casa.

Si tratta in particolare dell’acconto, al quale si aggiungerà il versamento del saldo nel mese di dicembre.

Non cambiano le regole da tenere a mente in vista della scadenza dell’acconto IMU 2024 e, a differenza delle scorse annualità, non vi sono novità di rilievo da considerare.

Inalterato il perimetro dei soggetti obbligati al versamento dell’IMU 2024 e nel calendario delle prossime scadenze è il 17 giugno la data da segnare in rosso sul calendario.

Scadenza IMU 2024: a giugno appuntamento con l’acconto della tassa sulla casa

Il termine ordinario per pagare l’acconto IMU è fissato al 16 giugno, data che per il 2024, cadendo di domenica, è automaticamente differita al primo giorno lavorativo utile.

La scadenza della prima rata IMU 2024 passa quindi al 17 giugno, termine ultimo per versare le somme dovute pari, salvo casi particolari, alla metà dell’importo complessivamente versato per l’anno precedente.

L’appuntamento con la principale tassa sulla casa chiama alla cassa i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale e non beneficiari di ulteriori esenzioni. Confermato quindi l’esonero IMU sulla prima casa, così come le agevolazioni che a specifiche condizioni consentono di ridurre l’importo dovuto.

Ai fini del calcolo e del pagamento dell’acconto IMU in scadenza il 17 giugno sarà necessario prendere come base di riferimento le somme versate per l’annualità precedente. A dicembre, come di consueto, sarà invece necessario considerare eventuali variazioni delle aliquote stabilite dal proprio Comune.

Di seguito una tabella di sintesi delle scadenze IMU 2024:

IMU 2024Scadenza
Acconto (prima rata)17 giugno (il 16 giugno cade di domenica)
Saldo (seconda rata ed eventuale conguaglio)16 dicembre

Scadenza IMU 2024: chi paga l’acconto del 16 giugno

Non si segnalano novità sul fronte dei soggetti obbligati al versamento dell’IMU.

Il presupposto IMU, che definisce i casi in cui è obbligatorio il versamento della tassa sulla casa, è il possesso di:

  • fabbricati, esclusa l’abitazione principale (salvo che si tratti di un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9);
  • aree fabbricabili;
  • terreni agricoli.

Nello specifico, sono considerati soggetti passivi IMU:

  • il proprietario dell’immobile,
  • il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, il genitore assegnatario della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice;
  • concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
  • locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.

Specifichiamo che l’esenzione IMU è quindi riconosciuta non sulla prima casa di proprietà, ma sull’unica unità immobiliare posseduta all’interno della quale il contribuente risiede e dimora in via abituale.

In caso contrario, per i mesi nel corso dei quali non sarà avviato il procedimento per il cambio di residenza, l’IMU sarà dovuta, salvo diverse regole previste dal proprio Comune.

Su questo punto si consiglia quindi di tener presente sempre il regolamento dell’ente locale per avere una visione completa delle casistiche in cui l’IMU si paga o meno.

In linea generale, ai fini fiscali e quindi nel caso specifico per l’esenzione IMU, anche nell’ipotesi di residenza nell’immobile in locazione la prima casa di proprietà sarà considerata come “seconda casa”, non essendo ancora soddisfatto il requisito dell’adibizione dell’immobile ad abitazione principale.

Scadenza IMU 2024: le regole per i coniugi con diverse residenze

Non è una novità di quest’anno, ma è bene ritornare sulle regole previste ai fini dell’esenzione IMU per i coniugi con residenza in immobili differenti.

Nello specifico, la Consulta ha dichiarato illegittime le norme che prevedevano il diritto all’esenzione solo per una delle abitazioni possedute.

Resta l’esonero dal pagamento IMU per le case occupate abusivamente

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