Pensioni, riscatto laurea agevolato anche per i «vecchi» studenti
Maglie più larghe per il riscatto agevolato della laurea per raggiungere prima la pensione: l’Inps precisa che possibilità è valida anche per gli anni di studio precedenti il 1996
Maglie più larghe per il riscatto agevolato della laurea per raggiungere prima la pensione: lo precisa l’Inps con la circolare 6 del 22 gennaio 2020, in cui viene definitivamente chiarito un dubbio interpretativo del decreto legge 4/2019 che ha introdotto la possibilità di recuperare gli anni di studio universitario nel conteggio del periodo di tempo necessario alla pensione pagando una cifra annua agevolata (5.260 euro per il 2020).
Una possibilità inizialmente prevista per gli under 45 e poi allargata a tutti, ma solo per coloro il cui corso di studi fosse situato, almeno in parte nella sua durata legalea partire dal 1996 (almeno secondo l’interpretazione prevalente).
Il dubbio per gli anni di studio a cavallo del 1996
Facciamo l’esempio di un uomo che ha studiato dal 1994 al 1997. La possibilità di riscatto agevolato – pagando poco più di 5mila euro l’anno – riguarda solo gli anni 1996 e 1997, oppure tutti gli anni dal 1994 al 1997? Finora l’interpretazione più gettonata era quella che riteneva possibile solo la prima opzione (2 anni al posto di 4).
Con la recente circolare Inps invece la possibilità di riscatto agevolato è valida per tutti e 4 gli anni, compresi quelli precedenti al 1996.
C’è però una condizione: il lavoratore deve optare per la liquidazione dell’assegno pensionistico con il sistema contributivo accantonati dal 1996.
Questa scelta può essere fatta dai lavoratori tra i 15 e i 18 anni di contributi al 1995, di cui almeno 5 con il sistema contributivo.
Platea allargata: le condizioni
Con questo chiarimento si allarga la platea dei lavoratori potenzialmente interessati al riscatto della laurea agevolato, che finora – secondo l’ultimo bilancio Inps – ha dato slancio alle richieste per il recupero di anni e contributi ai fini della pensione. Nel 2019 sono arrivate quasi 70mila domande: 29mila per il riscatto ordinario della laurea, 35mila per quello agevolato e 5mila per la pace contributiva.
Un boom rispetto al 2018 (quando l’unica possibilità era il riscatto ordinario della laurea): due anni fa arrivavano in media 2.320 richieste al mese, contro una media di 6.321 del 2019.
I destinatari e il confronto
Il riscatto della laurea (in generale) è rivolto a tutti coloro (anche disoccupati) che abbiano conseguito il diploma di laurea o titolo equiparato. Attenzione però al fatto che gli anni fuori corsi non danno possibilità di riscatto. Il riscatto può riguardare anche solo una parte degli anni di studio.
La convenienza del riscatto agevolato rispetto a quello ordinario può essere rilevante: è necessario confrontare il costo fisso del riscatto agevolato (5.260 euro per il 2020) con l’importo che si ottiene moltiplicando l’aliquota di computo dell’Ivs (33-34% per i lavoratori dipendenti) applicata all’imponibile degli ultimi 12 mesi prima della richiesta del riscatto (costo del riscatto ordinario).
Facciamo l’esempio di una persona intenzionata a ricattare 4 anni di laurea, presentando domanda nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti. La retribuzione lorda (degli ultimi 12 mesi meno remoti) è di 32.170 euro. L’importo da pagare per riscattare quattro anni sarà pari a 42.464,4 euro (32.170×33% =10.616,1 x 4 anni = 42.464,4).
Il costo del riscatto agevolato sarà invece di poco superiore ai 21mila euro, con un risparmio di circa il 50 per cento e tenendo conto che anche questa forma di riscatto è fiscalmente deducibile, in realtà il soggetto avrà un ulteriore risparmio d’imposta calcolato sulla sua aliquota marginale (dal 23 al 43%, senza tenere conto delle addizionali regionali e comunali).